Dash: come e dove investire

L’elenco delle Digital coin è costantemente in aumento. Tra le varie criptovalute alcune hanno messo a segno delle crescite interessanti come ad esempio la Dash. Questa criptomoneta è nata nel 18 gennaio del 2014 con il nome di Xcoin ed è stata poi ribattezzata nel 2015 con il nome Dark Coin, per poi arrivare a quello attuale.

All’interno del gruppo delle criptovalute più “giovani” è tra quelle che ha vantato una maggiore crescita soprattutto nel 2017. Detto questo dando un’occhiata all’elenco per capitalizzazione di coinmarket.com (in data 30 maggio 2018) vediamo però che non rientra ancora tra le prime 10 monete digitali per capitalizzazione, essendo attualmente posizionata al dodicesimo posto:

La capitalizzazione in euro è di 2.189.331.122 EUR al 30 maggio 2018 con un totale circolante di 8.099.077 DASH, mentre il totale che dovrà essere raggiunto, considerato il limite massimo è di 18.900.000 DASH (Fonte: Coinmarketcap.com).

Principali caratteristiche

Il Dash è una criptovaluta che come la concorrente più nota, i Bitcoin, sfrutta il sistema della blockchain e del mining, con scambi peer to peer open source. Tuttavia non è stata strutturata su un solo livello, ma su due. Questa scelta è stata fatta per aumentare la velocità di esecuzione degli scambi e delle transazioni, aspetto fondamentale per raggiungere l’obiettivo di offrire una valuta digitale “spendibile ovunque” così come riportato nella mission della società che gestisce Dash (sia come rete che come criptomoneta).

L’organizzazione dei due livelli è stata fatta mantenendo un funzionamento simile alla blockchain tipica basata su miners, ‘aggiungendo’ su questa un secondo livello. Quindi abbiamo:

  • il 1° livello con i miner (a livello di nodi o pc sono i miner che aggiungono nuovi blocchi e approvano le transazioni, generando nuova criptovaluta Dash);
  • il 2° livello invece con i Masternode, ovvero nodi “master”.

Questi in pratica controllano e contengono l’intera rete di primo livello occupandosi, come funzioni, di:

  • fare il controllo sullo sviluppo dell’intera rete;
  • gestire le funzioni “Private Send” e “Instant Send” per le transazioni che le prevedono.

Cosa cambia dai Bitcoin?

Rispetto al funzionamento della più nota delle valute digitali, nella struttura del network Dash sono stati inserite tre funzionalità specifiche e cioè:

  1. le transazioni istantanee (che sono denominate InstantSend) che hanno una velocità di esecuzione di meno di 1 secondo grazie alla gestione della transazione da parte di un Masternode (va richiesta essendo facoltativa);
  2. le transazioni private che puntano ad aumentare la sicurezza degli scambi garantendo una elevata protezione della privacy (funzionalità che prende il nome di PrivateSend);
  3. l’organizzazione sulla base di una governance decentralizzata (DGBB) con i masternode che in modo democratico prendono le decisioni sui cambiamenti e sui progetti di sviluppo.

Per poter entrare nel secondo livello come Masternode è richiesto un investimento minimo o meglio il possesso di almeno 1000 Dash. Per quanto riguarda la distribuzione di fees il 45% va a gestori di Masternode, 45% ai miners e 10% rimane come cash flow per lo sviluppo e la manutenzione del network.

Qui troviamo un’altra particolarità data dal sistema di autofinanziamento che spinge tutti i soggetti coinvolti ad un interesse diretto nel miglioramento della rete (ad esempio nei Bitcoin queste risorse si ottengono tramite donazioni volontarie).

Per fare acquisti o per investire

Per avere Dash da “spendere” su siti che li accettano come sistema di pagamento, bisogna dotarsi di un wallet che li possa conservare. L’apertura di questi wallet può passare attraverso il sito stesso di Dash a partire da quello denominato Dash Core (creato e sviluppato dagli stessi sviluppatori di Dash Coin).

In alternativa si può aprire uno dei tanti wallet che ne contemplano la conservazione alcuni dei quali sono riportati sempre dal sito ufficiale Dash

(Fonte sito ufficiale Dash – Data: 30/05/2018)

Il dotarsi di un wallet serve anche per poter investire in modo diretto acquistando i Dash da privati oppure passando per gli exchange. Tra gli exchange “consigliati” per l’acquisto dei Dash dallo stesso sito troviamo:

(Fonte sito ufficiale Dash – Data: 30/05/2018)

Investimento indiretto

L’investimento indiretto deve invece passare per l’apertura di un conto presso broker che sfruttano i Dash come sottostante di derivati (soprattutto Cfd e qualche opzione).
Alcuni esempi

Affidarsi a broker con licenza e una buona storia maturata negli anni è un buon punto di partenza, per scegliere la piattaforma a cui affidarsi per fare investimenti indiretti. Vediamo comunque due esempi:

24option

24option per le criptovalute offre la possibilità di fare trading su Cfd. Il trading può essere fatto h24 per 5 giorni a settimana. La leva è di 1:5 (da sito ufficiale 24option al 30 maggio 2018).

IQ Option

Anche Iq Option prevede la possibilità di investire in Dash. Nell’ottica di quanto detto sottolineiamo che IQ Option è un broker con licenza con un volume mensile di trading superiore a 11 miliardi di dollari.

Approfondimento: Trading derivati.

Andamento

Le criptovalute presentano sempre un’ampia volatilità. Dash è tra le crypto che hanno mostrato in maniera più evidente le ‘montagne russe’ che ne caratterizzano l’andamento riferito all’arco temporale di pochi mesi. Ad esempio il 21 dicembre è stato raggiunto il punto di massimo a 1462 dollari mentre a fine maggio il valore è di 282,68 euro (da Soldionline.it in data 25 maggio 2018).

Ciò conferma che l’investimento sulle criptovalute non è adatto a tutti i tipi di trader e, soprattutto, a tutti i tipi di tasche.

Lista Criptomonete