Cos’è l’ Ethereum: previsioni e funzionamento

I bitcoin sono innegabilmente la criptovaluta più conosciuta ed anche la più anziana, tra quelle che oggi mostrano un valore e una quotazione interessante. Se ci focalizziamo invece sulle valute digitali più recenti tra le più diffuse e note troviamo gli Ethereum.

In realtà definire la criptovaluta con il termine Ethereum è in parte errato, visto che in realtà questo identifica il network mentre la moneta digitale prende il nome di ‘ether’.

Di cosa si tratta?

L’ Ethereum è quindi la piattaforma web 3.0 che permette la circolazione di ether, attraverso la modalità del peer to peer e della blockchain. L’Ethereum rispetto ai Ripple è una piattaforma aperta (come avviene anche per i bitcoin) e come per questi la piattaforma risulta decentralizzata. Tuttavia, rispetto alla più nota delle criptovalute, la rete Ethereum permette la circolazione di smart contract che rappresentano proprio lo scopo principale della creazione e del funzionamento del “sistema Ethereum”.

A cosa serve quindi la vera e propria criptovaluta, che è rappresentata come detto dall’ether? Semplicemente permette di pagare gli smart contract. Questi sono creati da sviluppatori di app tramite l’impiego di tre differenti linguaggi, che coinvolgono solo due parti senza il bisogno di intermediari.

Come funziona

In modo molto semplice quindi per poter comprare o creare smart contract si ha bisogno di Ether la cui quantità all’interno del network non è infinita. C’è stata una prima emissione con un controvalore di circa 60 milioni di ether creati in prevendita, utilizzati per far partire il sistema, voluto e ideato dalla Fondazione svizzera no profit Ethereum.

All’anno la quantità programmata di ether introdotti è pari a 18 milioni, fin dal 2014, anno della sua “nascita”. Tuttavia questo sistema sarà mantenuto fina la biennio 2018-2019 quando sarà lanciato il sistema Casper che dovrebbe portare a una riduzione di nodi e, soprattutto, degli ether in uso.

Comunque allo stato attuale, a metà gennaio 2018, la capitalizzazione degli ethereum in euro manca di poco i 110 miliardi mentre per i dollari è stata superata la soglia di 130 miliardi, come si può vedere dai dati ripresi da SoldiOnline (info ufficiali elaborate da CoinMarketCap al 10/1/2018)

Chi usa gli Ether?

Gli ether vengono usati dagli sviluppatori di app che decidono di usare la blockchain Ethereum, ma anche dagli utenti che vogliono accedere ed interagire con gli smart contract. Per chi ha acquistato inoltre gli ether nella fase di prevendita c’è la possibilità di vederne il valore attuale andando nell’apposito wallet seguendo la procedura che è legata al ricevimento del json file.

Ovviamente va installato il programma adatto al proprio sistema operativo, con compatibilità soprattutto per Windows, Mac e Linux (si ha comunque a disposizione una buona scelta in costante espansione).

Come si può usare la piattaforma?

Considerato che lo scopo principale della nascita della piattaforma Ethereum è stata proprio quello di semplificare l’uso di smart contract in un ambiente molto sicuro, sfruttando come criptocarburante l’ether, i possibili suoi impieghi sono molteplici. Ad esempio può essere utilizzata:

  • come una risorsa negoziabile verso una fornitura convenzionalmente riconosciuta nel network ethereum;
  • alla stregua di una banca centrale che può emettere denaro;
  • come una criptovaluta basata su linguaggi crittografici;
  • per il lancio di un crowdfund per pre vendere un prodotto;
  • per l’avvio di un crowdsale per poter vendere le azioni virtuali in una blockchain;
  • per un’asta su un numero limitato di articoli;
  • per la creazione di un’organizzazione virtuale con base democratica o di un’associazione fondata sul voto degli azionisti;
  • per il lancio di progetti relativi a sistemi elettorali in generale.

Come investire?

E’ possibile investire in Ether può essere fatto attraverso l’uso dei principali exchange se si ha l’obiettivo di usare l’Ethereum come investimento ‘diretto’. Sono diversi i broker che consentono tramite le loro piattaforme di investire in CFD sulle criptovalute, come ad esempio Plus500.

Per quanto riguarda Plus500 gli Ethereum risultano essere il sottostante proprio dei Cfd.

Quotazione e prezzo

Il 5 gennaio 2018 è stata sfondata la quota dei 1000 dollari come controvalore per singolo ether e solo dopo 5 giorni ha superato abbondantemente i 1300 dollari. Ciò che colpisce è l’andamento meno volatile rispetto ad altre criptovalute blasonate come Bitcoin e Ripple (come si può vedere dal grafico sulla quotazione dell’ether, il token dell’Ethereum).

(Fonte SoldiOnline – data rilevazione: 11/1/2018)

Nonostante la volatilità apparentemente meno accentuata bisogna sempre fare attenzione alla componente del rischio. Come viene fatto notare dagli esperti, alla pari di tutte le criptovalute, anche nel caso dell’ Ethereum non c’è alcun legame con l’economia reale e ci si muove in un settore di un mercato ancora troppo giovane per poter fare delle previsioni affidabili.

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