IOTA: le cose da sapere prima d’investire

Tra le ultime criptovalute nate incontriamo IOTA, che ha fatto la sua comparsa solo dal 2015. Per la precisione si tratta di un token crittografico che sfrutta le ultime tecnologie disponibili. IOTA è nata per aumentare la velocità dei trasferimenti rispetto alle altre monete digitali, contenendo i costi.

Tra le peculiarità che presenta si segnala la scelta di distribuire tutto il quantitativo dei token fin dal lancio (avvenuto con una ICO che ha raccolto fondi sotto forma di Bitcoin che sono stati usati per creare la IOTA Fundation che ha sede in Germania e che gestisce il “sistema” omonimo), in misura pari a 2,779,530,283,277,761 iota (indicati spesso semplicemente con la lettera minuscola i). Inoltre sfrutta una rete di scambio che è completamente scalabile e che non sfrutta il sistema di mining, pur rimanendo organizzata su un sistema che è interamente decentralizzato.

Peculiarità e caratteristiche distintive

Con IOTA non troviamo l’impiego della classica blockchain fondata sui vari nodi, ma l’uso della tecnologia Tangle. Questa sfrutta i cosiddetti grafi aciclici diretti (precedentemente utilizzati in informatica e matematica) e garantisce così un funzionamento in parallelo. Ricordiamo infatti che con le classiche blockchain abbiamo un sistema basato su una serie di nodi e di conseguenza sul doppio consenso del miner. Questo può produrre anche rallentamenti e congestioni, fino alle situazioni di “rottura” come si sono verificate nei due noti fork che hanno fatto nascere i Bitcoin Gold e quelli Cash.

Il funzionamento in parallelo di Tangle, oltre a scongiurare i rallentamenti suddetti, permette anche la completa scalabilità del sistema e garantisce quindi più velocità di esecuzione. La mancanza del sistema dei nodi potrebbe far sorgere qualche dubbio sulla sicurezza e affidabilità del sistema, che è però interamente scongiurata dal fatto che i mittenti devono verificare, per ciascun trasferimento, altre due transazioni. In pratica ciascun utente agisce come un miner ‘decentralizzando’ in maniera totale la criptovaluta. Questo sistema light garantisce quindi elevata sicurezza, ma è molto più veloce e soprattutto non permette che si verifichi il dualismo tra utenti e minatori.

Approfondimento: Intermediari legali e autorizzati Consob.

Sicurezza e scalabilità

Come appena detto IOTA, fin dalla sua progettazione è stato immaginato interamente scalabile. Ora con il controllo/autorizzazione delle due transazioni precedenti risulta evidente che mano a mano che si scala e che la rete cresce, anche la sicurezza aumenta rendendo la base sempre più solida.

Scalabilità e velocità

Altro aspetto connesso alla scalabilità è quello della velocità. Mano a mano che aumenta la rete, il sistema di controlli suddiviso tra più utenti, fa logicamente ridurre i tempi di esecuzione, che scende in modo inversamente proporzionale al numero di transazioni via via effettuate (più crescono i numeri di transazioni e più si riduce il tempo necessario per ciascuna di esse).

Decentralizzazione e riduzione dei costi di transazione

Alla pari dello IOTA anche i Bitcoin sono nati con l’obiettivo di rendere più liberi ed economici i trasferimento del denaro. Tuttavia l’uso dei miners con “ricompense” ha portato a una tendenza a organizzarsi di queste figure fino a creare dei ‘simil cartelli’ per controllare i costi connessi. Per evitare una situazione simile con IOTA si è deciso di puntare a una reale decentralizzazione non sofisticabile da accordi di “potere” proprio eliminando la figura dei miners e garantendo così un sistema scevro da commissioni (il che permette anche l’esecuzione di nao e microtransazioni).

Andamento e price

(Fonti Soldionline – Sole 24Ore – 30-03-2018)

Il 2017 è stato un’anno di importante affermazione per quasi tutte le criptovalute. Nonostante la sua breve storia, anche IOTA ha seguito questo trend con risultati molto soddisfacenti per chi aveva scommesso sul suo andamento. Anzi, come si nota dal grafico, il trend è stato vivace per tutto l’anno mentre negli ultimi due mesi c’è stato il reale boom di quotazione. Non solo il price, a differenza di altre criptomonete, non è precipitato dopo una fase fin troppo brillante, evidenziando una discesa continua ma graduale.

Il 30 marzo 2018 la capitalizzazione IOTA secondo quanto riportato da Soldionline it è stata pari a:

  • 2.472.306.552 euro;
  • 3.047.504.798 USD.

(Fonti Soldionline – Sole 24Ore – 30-03-2018)

L’imprevedibilità tipica delle criptovalute rende impossibile per gli analisti fare delle chiare previsioni sul trend futuro e su possibili target price. Sicuramente è una realtà che ha suscitato e suscita ancora un certo interesse e curiosità. Se si desidera essere al passo con news e novità si può andare a controllare sul sito sito ufficiale italiano orientato interamente sull’universo degli IOTA o sui vari social come:

Approfondimento: Trading su criptovalute.

Come investire nei ‘MIOTA’?

Per quanto riguarda gli investimenti ci si riferisce soprattutto ai multipli della criptovaluta ‘base’ con un particolare occhio di riguardo al MegaIota (MIOTA) pari a un milione di IOTA. Come accade per le altre criptovalute più diffuse si può scegliere se operare attraverso un investimento diretto (quindi aprire un wallet e usare i siti di exchange che trattano lOTA) oppure con uno indiretto.

In questo secondo caso è necessario aprire un conto presso un broker che usa IOTA come sottostante di Cfd o altri strumenti finanziari derivati offerti ai trader. Ad oggi (30 marzo 2018) non sono molti i broker che si sono organizzati per offrire la possibilità di investimento indiretto con IOT. Tuttavia tra quelli che lo fanno troviamo Iq Option e Plus500.


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