Quotazione caffè arabica e robusta: consigli per diversificare

La quotazione del caffè, con i relativi grafici in tempo reale e le indicazioni di analisi tecnica, si possono trovare su quasi tutti i principali siti che offrono servizi legati al trading a partire dai brokers. Il caffè è infatti la terza materia più scambiata al mondo nel trading, dietro solo a Petrolio e Metalli. Tra le ‘qualità’ più scambiate, soprattutto come futures, troviamo il caffè ‘Arabica’ e ‘Robusta’. Quest’ultimo ‘chicco’, seppur meno conosciuto alle masse (e meno diffuso), contiene una quantità di caffeina quasi doppia rispetto all’altro.

Va inoltre considerato che le due tipologie di caffè più diffuse e commercializzate hanno delle condizioni climatiche e ambientali molto differenti. Nel particolare la qualità Robusta necessita di un clima tra 24 e 30 gradi in zone pianeggianti o collinari (comprese tra 0 e 800 metri) mentre quella Arabica tra 15 e 24 gradi in zone montane fino a 2 mila metri di altezza. Detto questo l’arabica risulta ancora oggi come la ‘specie’ più diffusa con una quota del 70% rispetto al 30% dell’altra.

Origini e principali produttori

Oggi sono più di 70 i Paesi che esportano il caffè, che è al secondo posto come prodotto più commercializzato. I principali produttori sono i paesi dell’America Latina e in minore percentuale alcune nazioni africane ed il Vietnam.

Il principale problema legato alla quotazione del caffè risiede nel fatto che le produzioni avvengono a livello locale grazie al lavoro di piccoli produttori che devono poi vendere alle grandi multinazionali creando uno scollegamento tra il prezzo di produzione e quello di commercializzazione.

I piccoli produttori non possono logicamente influire granché sul prezzo, che viene dettato dalla forza delle grandi multinazionali. Il 75% della produzione viene esportata ed i principali destinatari sono l’Europa per l’Africa e gli Usa (e il Giappone in misura minore) per la produzione dell’America Latina.

(Fonte International Coffee Organization – dati del 2012)

L’andamento del prezzo

Come detto il petrolio è il prodotto più commercializzato al mondo e il caffè il secondo. Eppure guardando all’andamento del prezzo vediamo un risultato molto diverso. Con il petrolio la politica di stabilizzazione del prezzo, tramite la gestione delle scorte, ha sempre funzionato. Questo grazie alle organizzazioni come l’Opec che hanno saputo dettare regole precise e facili da mantenere (visto anche il crescente fabbisogno di petrolio e dei suoi derivati).

Per il caffè i tentativi di regolarizzazione dei prezzi, tramite la creazione di apposite organizzazioni come l’ICO e l’Appc , non hanno invece mai saputo garantire la ‘stabilizzazione’ necessaria. Le cause principali sono ascrivibili:

  • al mancato rispetto delle quote di mantenimento delle riserve;
  • l’abbassamento della domanda con conseguente riduzione del prezzo;
  • la crisi economica che ha colpito principalmente i Paesi africani.

Va però tenuto presente che il prezzo del caffè crudo o tostato venduto direttamente come materia prima destinata al consumo, è molto diverso da quello legato all’andamento derivante dal trading.

(Valori esemplificativi al 2013)

Futures e quotazioni

Le oscillazioni del prezzo dei futures, i contratti finanziari che sono alla base del maggior volume di trading sul caffè, dipendono in minima parte dal trend della produzione.
Importante invece è il mercato di quotazione che è New York per l’Arabica (quotazione in dollari Usa con quantità minima di 6 tonnellate) e Londra per la qualità Robusta (quotazione in dollari Usa con quantità minima di 10 tonnellate).

Sul lungo periodo l’andamento ha evidenziato variazioni notevoli con massimi e minimi ciclici nel corso degli anni. Per quanto riguarda un time frame annuale il periodo in cui si ha maggiormente un trend rialzista è normalmente da ottobre a marzo. Attenzione: questa è una regola molto generale che non va considerata infallibile ma solamente indicativa.

Come fare trading?

Come già precedentemente affermato l’alternativa più diretta si ha con la compravendita di futures. Tuttavia la modalità più diffusa e accessibile per un numero elevato di investitori, anche con piccoli patrimoni da investire, è quella legata all’impiego di altri derivati come ad esempio i Cfd (approfondimento: Broker CFD).

Quasi tutte le piattaforme che permettono di fare trading con Cfd propongono la possibilità di scegliere anche il caffè come assets. Ovviamente trattandosi di un prodotto con prezzo altamente volatile, fortemente condizionato da un fattore non controllabile come il clima, si tratta di un tipo di assets che va attentamente valutato e inserito all’interno di strategie specifiche.

Previsioni

Per quanto riguarda le previsioni riferite al 2018 gli analisti del Sucden Financial (Broker londinese con esperienza superiore a quarant’anni) ipotizzano una prosecuzione della crescita della quotazione del caffè (già iniziata nel corso del 2017). Questo trend non dovrebbe però essere troppo duraturo. A differenza di quest’anno la produzione del Brasile dovrebbe essere infatti florida così come dovrebbe continuare l’aumento della richiesta da parte della Cina.

Quotazioni Materie