Speculare sulle azioni in borsa con il minimo rischio

Quando si fa trading in borsa oppure su mercati non regolamentati, di fatto si va a fare una speculazione. Speculare in borsa infatti non ha un significato negativo, ma significa semplicemente che si stanno effettuando delle operazioni atte a creare un profitto. Si potrebbe sollevare a questo punto un dubbio sul fatto del termine usato, che è in generale più usato come sinonimo di operazioni o azioni “negative” atte a sfruttare o creare un danno ad altri. Perché quindi si usa il termine speculare e non guadagnare in borsa?

La differenza di terminologia usata dipende solamente dal tipo di operazioni che vengono fatte nelle fasi di investimento, ma in entrambi i casi l’obiettivo è lo stesso: ovvero quello di creare e raccogliere un profitto.

Differenza tra speculazione e guadagno in borsa

Quando investo voglio logicamente ottenere un ritorno economico positivo. Normalmente nell’investimento in borsa, questa forma di guadagno, non mi dà la certezza sull’entità del potenziale profitto, e nemmeno se effettivamente chiuderò le mie scelte di investimento in modo positivo oppure negativo. Ciò non toglie che sarò chiamato a fare delle scelte, che dovrebbero essere frutto di una strategia, a sua volta determinata sulla base di una serie di osservazioni e di valutazioni. Queste ultime dovrebbero tener conto delle varie sfere che mi riguardano in primis quella economica (soprattutto riguardo al risparmio) e quella psicologica e personale (se ho una maggiore o minore propensione al rischio).

La strategia ci dice in sostanza, una volta fissato l’obiettivo del “profitto”, come fare per riuscire a realizzarlo grazie ad un atteggiamento più conservativo oppure di tipo più aggressivo o speculativo. Ancor più nel particolare il guadagno potrà essere ottenuto in modo meno rischioso, ad esempio acquistando azioni di società quotate ormai mature che di norma distribuiscono in modo quasi costante il dividendo (quindi far diventare questo flusso la mia fonte di guadagno, senza andare a fare trading sulle azioni). Oppure è possibile andare a speculare in borsa acquistando e vendendo i titoli che hanno maggiori potenzialità (vedi anche Come giocare in borsa). Infatti speculare ha solamente il significato di indicare una strategia in base alla quale entro ed esco nel mercato, con una frequenza non programmata, ma guardando alle opportunità che derivano dalle oscillazioni del mercato.

Come si specula?

La prima cosa da fare è ancora una volta determinare una strategia che sia volta a sfruttare le potenzialità della speculazione, cercando di massimizzarne i guadagni. Questo obiettivo si ottiene scegliendo strategie aggressive (come ad esempio lo scalping, oppure operazioni estreme con le vendite allo scoperto, oppure optando per i derivati) o affidandosi a una certa presenza sul mercato per l’acquisto e la vendita di titoli scelti appositamente. In questo secondo caso è necessaria una razionale diversificazione e l’adozione di strategie di copertura del rischio stesso. Se si è dei piccoli traders si potrebbe avere la tentazione di seguire l’onda del momento, ma proprio la mancanza di esperienza può spingere ad entrare nel mercato nel momento sbagliato e di uscirne nel momento meno favorevole.

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Ciò che rende abbastanza complessa la speculazione in borsa è proprio la scelta del momento più adatto. A riguardo, come principi generali di fondo, si dovrebbe:

  • acquistare un titolo quando si ritiene che è sottovalutato, e che quindi in un futuro prossimo il prezzo salirà;
  • vendere un titolo che si ritiene sopravvalutato, e quindi si decide di venderlo prima che il suo prezzo scenda.

E’ chiaro che questo tipo di ragionamento deve essere fortemente razionale. Infatti nel caso di scarsa esperienza si ha la tendenza ad acquistare un titolo sopravvalutato (che ha già iniziato la fase di salita) o a vendere un titolo quando è già sceso e quindi è diventato sottovalutato. Un approccio speculativo dovrebbe ad esempio essere utilizzato quando si hanno titoli in portafoglio il cui valore è sceso, ed anziché venderli (consolidando una perdita) si dovrebbe acquistarne altri a prezzo più basso, così da compensare e ottenere:

  • una riduzione del rischio di perdita;
  • un maggior guadagno nel futuro quando il titolo risalirà.

Quanto vale la consulenza?

Nessuno può avere la certezza che il prezzo di un’azione che si vuole acquistare salirà, o che una che si è scelto di vendere scenderà. Anche i più bravi analisti e consulenti finanziari hanno subito degli insuccessi. Quando si fanno le proprie scelte per speculare in borsa si deve essere disposti ad assumersi una certa dose di rischio: maggiore è il guadagno che speriamo o vorremmo ottenere e maggiore sarà il rischio che dobbiamo essere disposti a correre.

Pensare di delegare interamente queste scelte ad un’altra persona può essere necessario per la maggioranza delle persone purché si sia consapevoli del fatto che nessuno può avere la certezza dell’esito delle proprie scelte. Chi dice di avere un investimento speculativo “sicuro” non sta dando una buona informazione, e non è del tutto sincero.

Strumenti finanziari più adatti alla speculazione

Quando si stanno cercando degli strumenti ad alto rendimento con cui speculare in borsa si pensa inevitabilmente alle azioni. Si tratta di uno degli strumenti preferiti dai più, anche perché in passato hanno consentito a vari investitori di accumulare piccole fortune, ma non si deve dimenticare che altri si sono ridotti sul lastrico perdendo tutto. Indipendentemente dallo strumento che si andrà ad utilizzare nelle fasi operative di trading, e sia che si agisca direttamente che tramite un consulente o promotore finanziario, è fondamentale capire che bisogna agire con equilibrio, scegliendo con attenzione la somma e il budget da assegnare agli investimenti.

Tra gli strumenti più adatti alla speculazione in borsa, oltre alle azioni, ci sono le obbligazioni a basso rating, i derivati (vedi anche Trading derivati), e in generale possiamo dire tutti gli strumenti che per loro natura, o al verificarsi di condizioni macroeconomiche specifiche, mettono a segno delle forti oscillazioni del loro valore. Quindi ci sono azioni che non offrono per loro natura questa caratteristica, il che le rende di partenza poco adatte, o ci sono obbligazioni che in determinati momenti sono particolarmente profittevoli.

Più che guardare agli strumenti, bisogna andare a considerare il guadagno reale che si riuscirà ad ottenere quando si decide di speculare in borsa, sottraendo dal possibile guadagno le commissioni dirette e indirette e la parte di tassazione del capital gain che si ottiene o si potrebbe ottenere. Il calcolo non sempre è agevole, poiché si possono avere anche delle minusvalenze da portare in detrazione.

E’ però fondamentale, che da questo calcolo risulti evidente il rapporto che ci sarebbe tra il possibile guadagno netto e il rischio di cui bisogna farsi carico per riuscire a realizzarlo. Se il rapporto è troppo basso allora è meglio scegliere un altro tipo di investimento.