Money management trading: come guadagnare con il forex e le opzioni binarie

Il Money Management non è, a differenza di quanto si è portati a pensare, una tecnica gestionale del “denaro” affidata a persone esperte e specializzate (o ai giocatori nel caso delle scommesse), ma si tratta di una serie di criteri e di metodologie che bisogna comunemente utilizzare per riuscire a minimizzare le perdite e massimizzare i profitti.

Quindi in senso lato rientra nel money management qualsiasi azione con cui si cerca di controllare le uscite rispetto alle entrate (spesso ci si può aiutare con l’uso di apposite app, molte delle quali sono messe a disposizione gratis dalle banche) e, in modo più specifico, l’insieme di strumenti e di procedure con le quali si cerca di migliorare le prestazioni dei propri investimenti, massimizzando i profitti e contenendo il più possibile il rischio.

Quali sono i principi fondamentali?

Il livello di profondità con cui si opera nel Money Management dipende innanzitutto dagli strumenti che si adottano. Tra questi troviamo anche sistemi atti a calcolare in modo statistico gli effetti derivanti dalle varie scelte che si vorrebbero compiere (il tutto sempre inquadrato in una strategia definita a monte e poi eventualmente aggiustata con il Money Management).

Qualsiasi sia però la tecnica che si vuole utilizzare, ed il mercato in cui si va ad investire (dal forex trading, a quello in azioni, opzioni binarie, ecc), l’importante è seguire delle semplici regole che sono universalmente valide, per qualsiasi tipo di investimento che si intenda effettuare (vedi anche Conviene investire nel Forex con un broker Ecn) e cioè:

  1. costruzione del portafoglio personale, destinando non più del 10% ad investimenti ad alto rischio (come ad esempio le azioni, ma anche i fondi speculativi, ecc);
  2. mantenimento di una soglia di liquidità almeno pari al 20% del totale (fondi monetari, conti deposito, conti correnti ad alta remunerazione);
  3. determinazione del budget da destinare al trading online sul forex, opzioni binarie (vedi anche Migliori broker di opzioni binarie), ecc in misura proporzionale alle altre tipologie di investimento già in corso;
  4. impiego, per ogni singolo investimento, di una percentuale non superiore al 2 o al 3% del totale destinato al trading forex, ecc;
  5. diversificazione per orizzonte temporale (quindi breve, medio e lungo periodo), per area geografica o per coppie di valute;
  6. analisi del rapporto tra il rischio e il rendimento per ciascun tipo di investimento (in caso di pareggio o scarso benefizio tra il rischio corso e il rendimento atteso, non bisogna procedere con l’operazione);
  7. conoscenza dello strumento finanziario e del mercato, buona formazione e scelte in linea con il tempo che si può dedicare al trading.