Stellar Lumens: cos’è e come funziona

Il protocollo denominato Stellar (e la relativa moneta digitale) è stato sviluppato e viene gestito dalla Stellar.org. Il funzionamento è basato su una blockchain open source che collega le banche, i sistemi di pagamento e coloro che li utilizzano, avendo come obiettivo il rapido spostamento di denaro attraverso la sua rete.

La capitalizzazione in dollari al 23 luglio 2018 è pari a 5.339.214.790 dollari. Questo gli fa occupare la sesta posizione nella top ten delle virtual coin più scambiate (Fonte coinmarket com – Data 23 luglio 2018).

La criptovaluta vera e propria prende il nome di Lumen indicato comunemente nelle quotazioni con la sigla XLM. In circolazione, sempre al 23 luglio 2018, ci sono 18.766.813.671 XLM mentre è prevista una dotazione complessiva di 104.125.061.584 XLM.

Cosa cambia rispetto ai Bitcoin?

Quando ci troviamo davanti a un network che sfrutta una blockchain aperta e la conservazione dei dati su server il confronto con il Bitcoin diventa inevitabile. Tra l’altro lo Stellar, secondo quanto affermato dagli stessi ideatori, nasce proprio per sopperire ad aspetti ‘limitanti’ dei bitcoin, puntando ad esempio a:

  • scambi più veloci;
  • transazioni meno onerose;
  • aggiornamenti sui server in tempi ridotti (compresi tra i 2 ed i 5 secondi).

Tuttavia presenta anche una notevole differenza sul tipo di protocollo usato, poiché i Bitcoin sfruttano un sistema fondato sul mining e sul “Proof of work” mentre i Lumens usano come protocollo il Consensus Stellar Protocol. Questo si basa a sua volta su un algoritmo che prende il nome di Federated Byzantine Agreement (FBA), che consente un’elaborazione più rapida delle transazioni.

Non basandosi sul mining non sarà infatti necessario l’intervento di un ‘minatore’ per procedere all’autorizzazione della transazione. Il consenso viene dato via via dai nodi dove passa la transazione stessa (scelti via via tra nodi considerati dal sistema come ‘affidabili’) fino all’approvazione finale.

Se il consenso viene meno avviene comunque un blocco, ma ciò esclude i possibili ritardi legati ad sistema che usa un’autorizzazione centrale come quella connessa al mining . Non bisogna avere preoccupazioni per la sicurezza perché i nodi conservano e archiviano sui propri server la transazione. Questa verrà inoltre trascritta sul cosiddetto libro “Mastro” che è gestito dagli sviluppatori.

Quali vantaggi?

Questo sistema di approvazione piuttosto snello spiega perché il trasferimento con Stellar risulti essere generalmente più veloce rispetto a molte altre reti di moneta digitale. Ma per quanto riguarda l’altro obiettivo che è quello dell’abbassamento dei costi come lo si ottiene?

Tramite l’impiego del Lumen quale criptovaluta ‘indigena’ alla rete che permette il passaggio nel sistema di valute differenti. Immaginiamo ad esempio di voler trasferire una somma di denaro in euro e di farla arrivare ad un ricevente in dollari. Usando il sistema di Stellar gli euro vengono trasformati in lumens che ‘attraverseranno’ la rete per arrivare al destinatario previa ‘trasformazione’ in dollari. Per entrambe le conversioni il sistema provvederà ad usare il tasso di cambio più basso.

Non sono necessarie conoscenze specifiche per usare questo sistema. In realtà chi vuole trasferire denaro con Stellar non deve far altro che aprire un wallet che permette di usare i lumens. Un sistema così semplice potrebbe essere oggetto di transazioni di disturbo che vengono però tenute a distanza tramite l’applicazione di una modesta commissione a carico del mittente che è pari a 100 stroops (ovvero 0.00001 XLM). Nonostante la quotazione ‘contenuta’ infatti il Lumens è suddivisibile in frazioni di cui lo ‘stroop’ è appunto il taglio più piccolo.

Come utilizzare i Lumens?

Per poter usare la blockchain di Stellar bisogna avere un account aperto ed è necessario che ci sia almeno un lumen accreditato. Quindi il primo logico passaggio è quello dell’apertura di un apposito account che avviene grazie all’impiego della seguente ‘stringa Java’ che porterà alla creazione del ‘cosiddetto’ seme segreto e della chiave pubblica.

(Immagine esemplificativa – Data: 23 luglio 2018 – Fonte: sito ufficiale Stellar.org)

La prima chiave è conosciuta esclusivamente dal titolare dell’account e permetterà l’effettiva gestione mentre la seconda verrà condivisa con Stellar. Per quanto riguarda il Lumen ‘obbligatorio’ è possibile utilizzare la funzionalità ‘Friendbot’, che permette di creare un account di prova e conseguentemente di ottenere un Lumen ‘gratuito’.

Per procedere a ciò bisogna inviare a Friendbot la chiave pubblica che abbiamo creato in precedenza, che viene usata come ID account (in questo modo una stessa persona non può creare un numero troppo elevato di account). Forniamo comunque per chiarezza l’immagine esempio proposta dallo stesso sito ufficiale Stellar:

Per aprire e gestire i vari wallet ove conservare la criptovaluta si ha una discreta scelta potendo trovare conti da gestire con pc (con o senza download), app oppure da browser.
Ricordiamo che i vari portafogli digitali hanno funzionalità differenti da valutare prima della scelta in base alle proprie necessità. Sul sito ufficiale si trova un elenco non esaustivo di wallet che sicuramente permettono di usare i lumens.

Come investire con i lumens?

Anche il Lumens alla pari delle altre monete digitali può essere utilizzato quale investimento in criptovalute. L’investimento può avvenire in modo diretto o indiretto. Nel primo caso si sfrutta la differenza di prezzo tra il momento dell’acquisto e quello di vendita.

Dallo storico si può vedere che nel 2018 è stata registrato un trend fortemente volatile che ha ricalcato quello dei bitcoin, ma con importi da investire notevolmente più bassi. Ad esempio in data 23 luglio 2018 il controvalore in dollari di un lumen è pari 0,285847 dollari mentre quello dei Bitcoin è 7,662,64 dollari. (approfondimento: Quotazione Bitcoin). Quindi i lumen anche nel caso si un investimento diretto sono alla portata di tutti mentre i bitcoin necessitano di un investimento molto ingente.

E’ comunque possibile anche l’investimento indiretto, aprendo un account con un broker che usa le criptovalute come sottostante di prodotti derivati (ad esempio i CFD). La scelta per lo Stellar non è ancora particolarmente ampia anche se è possibile trovare alcuni esempi tra gli intermediari noti.

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