Il trend delle azioni Twitter: cosa dicono gli esperti
Le azioni Twitter, sono titoli quotati nel Nasdaq. Il loro codice Isin è US90184L1026, mentre quello Ticker è TWTR. La quotazione è in dollari americani. Nonostante le difficoltà palesate negli ultimi tempi, si tratta di un titolo che riesce a suscitare un certo interesse da parte delle varie tipologie di risparmiatori. Rimane comunque un’azione caratterizzata da elevata volatilità, aspetto però tipico del settore di appartenenza, che è quello dei social network.
Inoltre le varie vicende che hanno interessato Facebook non potevano che condizionare l’andamento anche delle azioni Twitter, per cui non sorprendono le varie battute di arresto che ha messo a segno negli ultimi 5 anni. Vediamo tutto nel particolare.
Accenni di storia dell’azienda
Twitter come realtà nasce nel 2006 per realizzare l’obiettivo di mettere gli utenti di internet nelle condizioni di potersi scambiare dei messaggi brevi, simili agli sms dei cellulari come struttura, ma contestuali e aperti a un dialogo tipico delle chat. Il tutto sulla rete, quindi con un discorso che non si limita a due utenti ma che può essere aperto anche a tutti gli altri.
Inizialmente il numero di caratteri non poteva superare i 140 caratteri e il numero di utenti coinvolti era ristretto a piccoli gruppetti. Poi nelle varie evoluzioni il numero di caratteri nel corso del tempo è stato raddoppiato (280 caratteri come massimo), mentre i soggetti coinvolti sono in pratica riconducibili a tutti gli utenti dell’occidente.
La quotazione delle azioni Twitter risale a 7 anni dopo, e più esattamente al 7 novembre del 2013, quando il prezzo fissato per il collocamento fu deciso a 26 dollari. L’avvio fu brillante, con il titolo che aumentò per circa un terzo, fino a toccare i 40 dollari, continuando in modo brillante e rasentando i 66 dollari a titolo nel giro di un paio di mesi scarsi.
Trend delle azioni
(Fonte: Investing .com – Data: 27 Novembre 2019)
Il trend osservato sul grafico storico (relativo agli ultimi 5 anni) mette in evidenza alcuni aspetti e cioè:
- oggi la quotazione rimane ben al di sotto o al massimo intorno ai 30 dollari ad azione;
- il titolo sta attraversando in un orizzonte temporale di lungo termine una fase di ribasso, che prosegue in modo costante, dopo una brusca discesa di quasi 10 dollari nel passaggio da ottobre al mese di Novembre;
- il valore di massimo oltre i 65 dollari, che risale al 2013, non è stato mai più toccato, e l’unico punto di valore elevato rispetto alla media, intorno ai 50 dollari, risale al 1 settembre 2014, e si è ripetuto circa 6 mesi dopo (marzo 2015);
- da Luglio 2015 fino a febbraio 2018, il titolo ha attraversato una lunga fase di ribasso e mercato laterale, rimanendo al di sotto delle 25 dollari per azione;
- la soglia dei 30 dollari è stata superata da febbraio 2018, con le azioni che sono rimaste quasi in modo costante sopra la soglia dei 30 dollari per titolo.
Quindi dal 2018 la situazione è migliorata per una serie di condizioni favorevoli tra le quali troviamo le buone notizie per la crescita dell’utile che aveva battuto addirittura il consensus stabilito da esperti e analisti. Ad aprile 2018 c’è poi stato l’ingresso nell’indice S&P 500 (i 500 titoli più quotati e a maggiore capitalizzazione).
Il trend oggi
Il 2019 invece non è stato per ora un anno positivo, anche se non è ancora giunto alla sua conclusione. Leggendo i dati relativi alle attese degli analisti, sulla base dei dati della trimestrale (gli utili sul primo trimestre, e le attese per la divisione del dividendo) vediamo che rispetto ai 12 mesi precedenti (ricavi, utili e dividendo della prima trimestrale) c’è stato un calo di oltre il 10% con un utile per azione pari a 1,42 dollari contro l’1,58 del periodo precedente considerato. Anche a livello di ricavi si è passati da da 4,26 milioni a 3,82 milioni di dollari.
Dopo la trimestrale poco brillante, il titolo è tornato in controtendenza a salire, per poi flettere di nuovo in discesa a fine estate. A pesare negli ultimi mesi è stata la decisione di eliminare le pubblicità politiche sulla propria piattaforma, andando i contrasto con le scelte di Facebook. Una decisione che ha ricevuto molti plausi anche se da un punto di vista finanziario il titolo ha pagato questa scelta. Le previsioni degli esperti sul futuro sono invece generalmente abbastanza positive, soprattutto dopo la comunicazione del numero di utenti registrati che è tornato a salire, anche se di un ‘modesto’ 8%.
Interessante a riguardo può essere l’analisi dell’orientamento di 42 analisti interpellati dal sito online della CNN al 27 novembre 2019. Nel particolare ben 26 consigliano di tenere il titolo se già presente nel proprio portafoglio a cui se ne aggiungono altri 10 che addirittura si orientano verso il buy. Da segnalare invece che sei esperti consigliano la vendita del titolo, uno dei quali ipotizza anche la condizione ‘underperform’.
Come si può investire?
L’investimento sulle azioni Twitter, può avvenire in modo diretto oppure in modo indiretto. Nel primo caso non si avranno difficoltà a trovare banche con piattaforme adatte al trading su queste azioni. Anche nel caso di un investimento indiretto, si può avere ampia scelta, visto che il titolo Twitter è offerto dalla stragrande maggioranza degli intermediari. Detto questo è sempre bene preferire i broker che fanno la loro offerta grazie a regolari autorizzazioni. Tra i nomi di broker possiamo a titolo di esempio menzionare Plus500, 24option ed eToro, tutti e tre autorizzati ad operare in Italia dalla Consob.
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