Azioni Saipem target price: buy o sell?

Nel settore energetico, la Saipem Spa ha acquisito e mantenuto una posizione da leader nell’arco dei quasi 70 anni di attività. Questa si è sempre basata sulle attività di perforazione, ma anche costruzione di impianti e conseguente approvvigionamento di prodotti energetici come il petrolio e il gas naturale. Nel corso del tempo la società lombarda ha anche affiancato questo, che è rimasto a lungo il core business, ad un forte investimento nella ricerca di prodotti energetici alternativi.

Per gli investitori, la quotazione delle Saipem azioni (che è partita dal 1984) avviene nel sector energetico della Borsa di Milano e il codice Isin di identificazione è IT0005252140.

Storia

Dalla nascita della società fino alla quotazione in borsa del titolo, la storia dell’azienda è stata strettamente legata all’Eni, della quale faceva parte. Infatti inizialmente Saipem ha rappresentato una controllata dell’Eni che si è specializzata nella costruzione e installazione degli impianti (dagli anni 50 agli anni 60). Nel successivo ventennio ha ampliato il raggio di operatività passando alla perforazione del Mediterraneo ed a quella nel Mare del Nord.

Negli anni 80 la separazione e la conseguente autonomia della Saipem spa rispetto ad Eni, ha messo in moto un forte investimento nel settore ingegneristico, soprattutto con la creazione di robot da usare nelle attività di perforazione, che ha portato poi all’impiego del leased FPSO e anche della robotica sottomarina. Negli anni 2000 la Saipem ha puntato a ingrandirsi tramite una serie di acquisizioni, tra le quali spiccano quella del 2002 con la Bouygues Offshore, e quella del 2006 della Snamprogetti.

Notizie

Come è evidente dall’immagine seguente le Saipem azioni hanno vissuto ultimamente condizioni altalenanti, mettendo a segno brevi rally nel Fitse Mib e poi brusche frenate. In entrambi i casi a fare da traino o da freno sono state notizie piuttosto importanti (e ad alto impatto) come quella dell’aggiudicazione dei contratti per lo sviluppo del giacimento Liza, e per la E&C Offshore nella Repubblica del Congo, arrivando a un valore complessivo delle commesse di quasi 700 milioni di dollari. Di contro la notizia della condanna della Saipem per le tangenti in Algeria, ha smorzato gli entusiasmi, e il 19 settembre 2018 i legali della società hanno dato pubblica comunicazione di riservarsi di impugnare la decisione del tribunale di Milano, in attesa del deposito delle motivazioni della condanna (con una tempistica di attesa di circa 90 giorni).

(Fonte: Borsa Italiana – Data: 25 settembre 2018)

Trend

Gli anni della crisi, soprattutto nella fase conclusiva, hanno portato a risultati poco brillanti per le multinazionali che sono impegnate nel settore industriale ed energetico, e per Saipem non si sono verificate eccezioni. Infatti osservando il grafico vediamo che a partire dai primi mesi del 2016 che c’è stata una forte discesa che ha portato il titolo sotto la soglia di 5 euro. Solo nel 2017 c’è stato un breve ritorno al di sopra di questo valore. Nel 2018 gli analisti avevano supposto che si potesse tornare a superare questa barriera anche se le recenti notizie hanno inevitabilmente causato un freno, con conseguenze da valutare nei prossimi mesi.

(Fonte: Teleborsa – Data: 25 settembre 2018)

Previsioni

Se quindi fino a qualche settimana fa le varie banche di affari erano animate da opinioni positive sul titolo Saipem con target price in ‘avanzata’, ora la situazione si è modificata. Al momento non ci sono state comunicazioni di cambiamento di rotta da parte della Barclays che aveva in estate indicato la Saipem azioni come “Overweight” ma bisogna vedere se il giudizio sarà modificato dopo la notizia recentissima della condanna. Ad esempio la Consob ha comunicato che l fondo speculativo PDT Partners ha mantenuto lo short selling su Saipem allo 0,49%.

Di contro la Saipem è stata una delle poche società del settore energetico ad aver battuto il trend del suo stesso settore. Un dato che, se si dovesse superare il momento attuale senza troppe problematiche, potrebbe risultare molto interessante soprattutto alla luce delle ultime posizioni rese note dagli analisti della Morgan Stanley. Gli esperti della banca d’affari hanno infatti puntato il dito positivamente proprio verso il settore energetico, ipotizzandone la ripresa, con risultati brillanti, già nel 2020. Se però la Saipem sarà inserita nelle raccomandazioni di acquisto bisognerà vedere gli sviluppi futuri.

Bilancio secondo trimestre 2018

Anche in base a quanto appena detto il bilancio del secondo trimestre non è stato particolarmente brillante, infatti i ricavi sono stati in calo rispetto a quelli dello stesso semestre del 2017, così come il risultato netto è andato incontro a una perdita di circa 323 milioni di euro (in parte dovuto però a un processo programmato di riorganizzazioni interne).

Quindi c’è stata una crescita del debito netto che da bilancio risulta aumentato fino a 1.325 milioni di euro (alla fine del 2017 era pari invece a 1.296 milioni di euro). A dare ossigeno alle casse ci sono però l’aumento di nuovi ordini che portano il valore complessivo a 3.986 milioni di euro (prima erano di 2.088 milioni di euro nello stesso semestre del 2017) e la crescita del portafoglio ordini residuo pari a 12.580 milioni di euro (in aumento rispetto ai 12.392 milioni di euro riportati in bilancio al 31 dicembre 2017).  

(Fonte: sito ufficiale Saipem – Data: 25 settembre 2018)

Andamento distribuzione dei dividendi

Per considerare l’andamento della distribuzione del dividendo per le Saipem azioni si devono considerare sia i rendimenti delle azioni ordinarie che di quelle di risparmio convertibili. Per entrambe la distribuzione viene fatta verso la fine di maggio di ogni anno, ed effettivamente non ci sono stati lunghi periodi in cui questa non è stata fatta. Tuttavia il dividendo, nel corso dei vari esercizi, risulta incostante negli importi, andando da pochi centesimi a oltre 70 centesimi ad azione.

(Fonte: sito ufficiale Saipem – Data: 25 settembre 2018)

Analizzando separatamente i due trend vediamo che dal 2014 le azioni ordinarie hanno avuto momenti nei quali la distribuzione dell’utile non è avvenuta (per quelle di risparmio ovviamente il discorso non può coesistere vista la loro natura specifica).

(Fonte: sito ufficiale Saipem – Data: 25 settembre 2018 per le azioni ordinarie)

(Fonte: sito ufficiale Saipem – Data: 25 settembre 2018 per le azioni di risparmio convertibili)

Come fare investimenti?

Si possono comprare le Saipem azioni in modo diretto, facendo trading online. In questo caso bisogna scegliere una banca presso la quale aprire un dossier titoli e poter utilizzare una piattaforma per comprare e vendere il titolo (nella scelta si deve fare attenzione soprattutto alla voce dei costi e delle commissioni).

In alternativa si può usare il titolo per fare trading in modo indiretto, ovvero usando strumenti derivati che usano le azioni Saipem come sottostante presso broker specializzati. A riguardo si può scegliere tra differenti intermediari che propongono principalmente Cfd. Questi non prevedono normalmente costi di apertura dell’account o legati all’uso della piattaforma con la quale fare trading. Nella scelta si deve comunque fare attenzione agli altri costi spesso rappresentati da spread fissi oppure variabili in funzione di differenti commissioni.

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